Comunicati stampa

CONFINDUSTRIA SARDEGNA, MATTIA PILOSU APRE A CAPRI LA SECONDA GIORNATA DEL 40º CONVEGNO DEI GIOVANI IMPRENDITORI

Cagliari, 11 ottobre 2025 - Mattia Pilosu, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Sardegna, ha aperto la seconda giornata del 40º Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori di Confindustria, dedicato al tema “Ritmo – Il tempo dell’impresa che cresce”. Davanti a una platea di ministri, autorità e imprenditori, ha portato la visione di una Sardegna che trasforma i contrasti in valore, ricordando che il ritmo non è solo velocità, ma equilibrio, continuità e capacità di crescere insieme. Una crescita che, ha sottolineato, nasce dal cuore delle imprese e dall’energia dei territori, costruita nel tempo con tenacia e visione.

Nel suo intervento, Pilosu ha intrecciato memoria personale e prospettiva collettiva raccontando la storia della nonna, l’imprenditrice Michela Mastio, che negli anni Sessanta seppe trasformare un piccolo negozio di alimentari in una delle prime realtà turistiche della Sardegna, che oggi dà lavoro a oltre trecento persone. Un esempio concreto di come l’intuizione e il coraggio possano generare impresa, creando valore per il territorio e prospettiva per le comunità: “I contrasti – ha ricordato Pilosu – sono la nostra ricchezza: quelli tra generi, tra territori, tra visioni. Se ben interpretati, diventano opportunità, come è accaduto nella mia terra.”

Da presidente del Comitato Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori, Pilosu ha ribadito il ruolo strategico del Sud come motore di crescita nazionale, sottolineando che “non bastano più imprese isolate: serve fare sistema. Se cresce il Mezzogiorno, cresce l’Italia”. Da qui l’urgenza di rafforzare infrastrutture, accessibilità, formazione e attrazione di investimenti, soprattutto nei settori strategici, affinché le potenzialità del territorio possano tradursi in sviluppo reale e duraturo.

In questo contesto, l’intervento di Maria Anghileri, Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, ha dato voce a una visione ampia e concreta: quella di un’Italia che deve ritrovare il proprio ritmo attraverso politiche capaci di liberare energie e responsabilità. Anghileri ha ribadito la necessità di un impegno comune delle istituzioni e delle imprese per costruire un nuovo patto generazionale, chiedendo con forza l’introduzione di uno Youth Deal che riduca il peso fiscale, burocratico e amministrativo sui giovani under 35. Un progetto ha spiegato, che può prendere forma in Europa con il 28° Regime e in Italia con la Filiera Futuro, per restituire ai giovani la possibilità di essere protagonisti del cambiamento. Non una richiesta di categoria, ma un segnale di equità e di fiducia verso i talenti che rappresentano il vero motore del Paese.

In questo spirito, l’intervento di Pilosu ha rappresentato un ponte ideale tra la Sardegna e il resto del Paese: la testimonianza di un’isola che non chiede eccezioni, ma propone soluzioni; che non rivendica distanza, ma visione. La vera sfida è saper combinare tradizione e modernità, locale e globale, opportunità e responsabilità. “Il nostro compito – ha detto – è costruire imprese che non siano soltanto motori economici, ma strumenti di progresso culturale e sociale. È in questo equilibrio che possiamo trovare il ritmo giusto per crescere, insieme, come comunità e come Paese.”

CONFINDUSTRIA SARDEGNA: PREOCCUPAZIONE PER LA SOPPRESSIONE DELL’UNITA’ DI MISSIONE ZES 

Cagliari, 26 settembre 2025 - Confindustria Sardegna manifesta preoccupazione per la soppressione dell’Unità di Missione ZES prevista dal recente Decreto “Terra dei Fuochi”. La norma introduce il nuovo “Dipartimento per il Sud”, organismo destinato a sostituire l’attuale modello, istituito per coordinare, attuare e monitorare le politiche di sviluppo connesse alle Zone Economiche Speciali.

L’auspicio, secondo Confindustria Sardegna, è che tale nuovo strumento non interrompa il lavoro avviato che ha mostrato un valore strategico anche per lo sviluppo della Sardegna e del Mezzogiorno.

L’Unità di Missione ZES Unica si è rivelata, in questi mesi, uno strumento decisivo: a livello nazionale sono state rilasciate oltre 800 autorizzazioni uniche che hanno generato 28 miliardi di investimenti e migliaia di nuovi posti di lavoro.

La semplificazione delle procedure, anche in Sardegna, ha aperto la strada a investimenti senza precedenti. Da gennaio sono state presentate almeno una decina di grandi iniziative imprenditoriali di rilievo, dal turismo all’economia circolare, di cui di alcune, proprio in questi giorni, la struttura doveva fissare la conferenza di servizi per dare avvio agli investimenti.

Parallelamente, oltre cento imprese sarde hanno partecipato al bando per il credito d’imposta ZES chiuso a maggio, confermando l’interesse e la vitalità del tessuto produttivo regionale quando vengono proposti strumenti agevolativi tempestivi ed efficaci.

«Questo modello stava finalmente dando risposte concrete alle imprese, creando fiducia, attrattività e nuove prospettive occupazionali – sottolinea il Presidente Confindustria Sardegna Maurizio de Pascale – Il nostro timore è che cancellare l’Unità di missione proprio ora potrebbe significare un rallentamento delle procedure autorizzative dei progetti già presentati.» 

In assenza di un chiaro piano di transizione o di riorganizzazione delle competenze, il rischio è di creare vuoti normativi che finirebbero per compromettere un meccanismo oggi ben rodato, con conseguenze non solo per il Sud: recenti dati Istat evidenziano per il Mezzogiorno una crescita del Pil e un tasso di occupazione che, per la prima volta dal 2004, supera il 50%, confermando il contributo importante alla crescita dell’intero Paese. 

Il momento, inoltre, è particolarmente delicato: è in discussione il rifinanziamento delle misure ZES e un cambio improvviso di regia potrebbe rallentare processi vitali per la crescita del Mezzogiorno e della Sardegna in particolare.

Confindustria Sardegna chiede quindi al Governo di garantire una soluzione che assicuri continuità, rapidità ed efficacia, evitando di vanificare i risultati raggiunti e le prospettive già aperte per le imprese e per i territori. 

CONTINUITA’ TERRITORIALE AEREA: CONFINDUSTRIA SARDEGNA, BENE IL NUOVO DECRETO. IL NUOVO MODELLO VARATO DALLA REGIONE VA NELLA DIREZIONE GIUSTA DI UNA VERA CONTINUITA’ PER I SARDI E LE IMPRESE

Cagliari, 17 settembre 2025 - Si è tenuto ieri sera un incontro fortemente voluto e richiesto da Confindustria Sardegna con l’Assessore regionale dei Trasporti Barbara Manca ed il suo Staff per un confronto sulla nuova continuità territoriale aerea da e per la Sardegna.

Il nuovo decreto, già firmato dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti lo scorso 9 settembre ed in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, traccia il futuro della mobilità aerea dell’isola a far data dal prossimo 29 marzo 2026 ed è uno strumento tanto atteso dal nostro comparto turistico ricettivo, dalle imprese che operano anche in altre regioni e da tutti i cittadini dell’isola.

Confindustria rileva soddisfazione per il lavoro svolto dall’Assessorato regionale dei Trasporti a partire dall’incremento di posti previsto sulle diverse tratte e, soprattutto, dall’introduzione e garanzia di voli nelle 4 diverse fasce orarie individuate. Questo modello dovrebbe finalmente fornire maggiore certezza a coloro che devono effettuare l’andata ed il ritorno nella medesima giornata.

Bene, per gli albergatori presenti all’incontro, anche gli incrementi di disponibilità di posti nei mesi di giugno, luglio, agosto, settembre ed ottobre, rispetto agli alti mesi dell’anno.

“Se il modello di continuità territoriale in corso di finalizzazione in queste settimane riconosce, come sembra, una giusta priorità per gli aspetti tecnici e qualitativi del servizio, si potrà garantire un reale miglioramento negli spostamenti da e per la Sardegna a vantaggio dell’intero nostro sistema produttivo – ha dichiarato Andrea Porcu, direttore generale di Confindustria Sardegna, che ha aggiunto: Ora occorre promuovere un sistema di trasporto pubblico e/o privato affinché anche chi vive e lavora nelle aree interne della Sardegna possa beneficiare del principio della continuità”.

Confindustria valuta molto positivamente anche l’inserimento, tra i soggetti beneficiari delle tariffe agevolate, dei lavoratori non residenti in Sardegna che si spostano per motivi professionali, che saranno così in un certo qual modo garantiti e tutelati, consentendo la continuità lavorativa per le nostre imprese.

Determinante, inoltre, l’incremento di risorse che comporta una contemporanea diminuzione delle tariffe aeree, un miglioramento dei servizi e una integrazione delle categorie di beneficiari della continuità.

DPCM ENERGIA: CONFINDUSTRIA SARDEGNA, PASSO IMPORTANTE PER LA COMPETITIVITÀ E LO SVILUPPO DELL’ISOLA

Cagliari, 12 settembre 2025 - Confindustria Sardegna accoglie con favore la firma del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che individua le opere e le infrastrutture prioritarie per il superamento del carbone nell’isola. Il provvedimento segna un passaggio determinante nel percorso di decarbonizzazione e si auspica che possa effettivamente rappresentare un passo essenziale per colmare il divario competitivo che attualmente penalizza imprese e famiglie a causa degli elevati costi energetici.

Da evidenziare il decisivo contributo dell’Assessore regionale all’Industria, Emanuele Cani, che con impegno e determinazione ha favorito il percorso che ha portato a tale risultato, così come l’azione svolta a livello governativo dai Ministri Urso e Pichetto Fratin, che ha consentito di dotare il sistema di uno strumento coerente con gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima e orientato ai fabbisogni delle imprese dell’Isola.

Il Dpcm risulta inoltre determinante per la ripartenza industriale di alcuni comparti produttivi “energivori”, a partire dalla soluzione auspicata per alcune specifiche industrie del Sulcis interessate da vertenze che duravano da troppi anni.

Prioritario ora dare tempestiva attuazione al Decreto attraverso la realizzazione delle infrastrutture strategiche previste: incremento della capacità da fonti rinnovabili, sviluppo dei sistemi di accumulo, rafforzamento della rete elettrica interna e implementazione delle soluzioni necessarie a garantire la sicurezza degli approvvigionamenti. Su tale ultimo punto per Confindustria Sardegna occorre assicurare il mantenimento dell’imprescindibile regime di essenzialità che ha assicurato alla Sardegna continuità ed efficienza delle produzioni e forniture di energia alle città e alle industrie.

«Un risultato importante, che testimonia il valore della collaborazione istituzionale tra Regione Sardegna e Governo – dichiara Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna – Ora è indispensabile passare con rapidità alla fase realizzativa, perché lo sviluppo delle infrastrutture energetiche è condizione imprescindibile per garantire competitività, crescita e nuove prospettive di occupazione per la nostra regione».

CONFINDUSTRIA SARDEGNA: POTENZIALITA’ DEL MERCOSUR PER L’EXPORT DELLE IMPRESE SARDE. PUBBLICATO UN NUOVO REPORT DEL CENTRO STUDI

Cagliari, 5 settembre 2025 - A seguito della presentazione in Consiglio dell’UE dell’Accordo di Partenariato UE – MERCOSUR da parte della Commissione Europea, il Centro Studi di Confindustria Sardegna ha elaborato uno studio analitico sulle esportazioni dall’Isola verso i Paesi interessati (Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay). Il report rileva un andamento dinamico, seppur fortemente disomogeneo, nel periodo 2014–2024.

Secondo i dati analizzati da Confindustria Sardegna, il valore complessivo dell’export sardo verso i Paesi del Mercosur è passato dai 24 milioni del 2014 a un massimo di quasi 94 milioni nel 2017, per poi assestarsi intorno ai 36 milioni nel 2024. Una dinamica altalenante fortemente influenzata dalle oscillazioni del comparto petrolifero, che si rivela protagonista dell’export anche per questi mercati.

Risulta interessante la crescita mostrata dai settori chimico e meccanico. La chimica di base, in particolare, è passata da 15,7 milioni di euro nel 2014 a oltre 21 milioni nel 2024, rivelandosi il comparto più solido nell’ambito delle esportazioni verso l’area sudamericana. La meccanica ha registrato un’espansione significativa, passando nel medesimo arco temporale da poco più di 1 milione di euro a quasi 10 milioni, e segnalando la crescente competitività tecnologica dell’industria isolana.

Accanto a questi settori, mantengono un ruolo importante le esportazioni di sughero, che hanno trovato soprattutto in Argentina (ma anche in altri Paesi del Sud America, come Cile e Perù) uno sbocco stabile, e quelli lattiero-caseari, che pur con volumi più contenuti garantiscono continuità.

Il report sottolinea come la conclusione di un accordo commerciale di questa portata tra Unione Europea e Mercosur rappresenterebbe un’opportunità significativa per l’economia della Sardegna. L’eliminazione dei dazi doganali può rafforzare la competitività dei prodotti sardi, dall’agroalimentare alle produzioni industriali, e potrebbe compensare almeno parzialmente le perdite originate dalle tensioni tariffarie con gli Stati Uniti. Per altro, i Paesi del Mercosur non rappresenterebbero esclusivamente un mercato di sbocco, ma anche una piattaforma strategica che permetterebbe di consolidare canali commerciali verso l’intero continente Sud-Americano.

“L’analisi – dichiara Andrea Porcu, direttore di Confindustria Sardegna – conferma la transizione in corso verso un modello di export più diversificato e innovativo. La sfida per le imprese sarà quella di consolidare la presenza sui mercati sudamericani valorizzando la qualità delle produzioni tradizionali e rafforzando al contempo i comparti tecnologici e industriali.”

CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA SARDEGNA: DAZI USA, IMPATTO SULLA SARDEGNA STIMATO FINO A 25 MILIONI DI EURO L’ANNO

Cagliari, 31 luglio 2025 - L’introduzione dei nuovi dazi statunitensi su un’ampia gamma di prodotti europei rischia di colpire duramente l’economia sarda. Secondo il report del Centro Studi di Confindustria Sardegna, il solo impatto diretto sulle esportazioni dell’isola potrebbe aggirarsi intorno ai 25 milioni di euro l’anno. Pur rappresentando circa l’1,6% del fatturato regionale le vendite verso gli Stati Uniti rivestono un ruolo strategico per diversi comparti produttivi. E le conseguenze indirette – ancora difficili da quantificare – potrebbero amplificare ulteriormente i danni.

Il comparto lattiero-caseario si conferma il più esposto: con esportazioni negli USA ormai stabilmente superiori ai 100 milioni di euro l’anno, rappresenta uno dei motori dell’export regionale. Un dazio del 15% su questi prodotti rischia di compromettere la competitività delle imprese del settore. Vulnerabili anche altri comparti del sistema agroalimentare, come vini, oli vegetali e prodotti da forno, che nel 2024 hanno esportato negli USA tra i 2 e i 9 milioni di euro e per i quali il Paese rappresenta fino al 30% dell'export totale.

Oltre al valore assoluto delle esportazioni, il report analizza anche il peso percentuale delle vendite verso gli USA rispetto al fatturato dei vari comparti. Alcuni settori, come l'industria alimentare e quella petrolifera, mostrano un grado di esposizione tale da generare effetti economici importanti, anche se quest'ultima dovrebbe essere al riparo a seguito degli accordi tra USA e UE finalizzati nei giorni scorsi.

«I nuovi dazi annunciati dagli Stati Uniti rappresentano una minaccia concreta per diversi comparti produttivi della Sardegna – afferma Andrea Porcu, direttore del Centro Studi di Confindustria Sardegna – È fondamentale adottare misure tempestive per tutelare le imprese e rafforzare la capacità del nostro sistema economico di trovare nuovi mercati di sbocco e affrontare contesti internazionali sempre più incerti. E l’incertezza sui dazi USA rischia di determinare un effetto moltiplicatore maggiore dello stesso strumento».

In quest’ottica, il report del Centro Studi Confindustria Sardegna sottolinea la necessità di incentivare la diversificazione dei mercati di destinazione, anche se non sarà facile, come per il comparto del vino, sostituire le performance positive verso gli Stati Uniti registrate sino ad ora.

In ogni caso, ridurre la dipendenza da pochi mercati esteri – in particolare in un quadro geopolitico instabile – rappresenta una priorità strategica. La tutela dell’economia sarda passa anche da un rafforzamento della presenza internazionale, puntando su innovazione, competitività e visione di lungo periodo. E’ questa una delle priorità di Confindustria Sardegna.

ETS, CONFINDUSTRIA SARDEGNA: “IMPATTI DEVASTANTI SULLE IMPRESE ISOLANE. LA PRESIDENTE TODDE PORTI IL DOSSIER A BRUXELLES”

Il grido d’allarme delle imprese sarde di Confindustria: “Fate presto!”

Cagliari, 01 luglio 2025 - Confindustria Sardegna ha richiesto alla Presidente della Regione, Alessandra Todde, di rappresentare con forza e urgenza, in occasione dell’imminente incontro con i rappresentanti della Commissione Europea a Bruxelles, la gravissima situazione determinata dagli effetti della Direttiva ETS (Emissioni Trading System) sul trasporto marittimo per le imprese della Sardegna.

La misura, in vigore dal 1° gennaio 2024, prevede un meccanismo di tassazione progressiva sulle emissioni prodotte dalle navi, con un impatto particolarmente grave per un territorio insulare come la Sardegna, privo di alternative al trasporto marittimo. A partire dal 1° luglio saranno applicati ulteriori rincari tariffari, che si sommano a quelli già previsti nei mesi scorsi, generando una spirale di aumenti che sta mettendo fuori mercato interi comparti strategici della Sardegna quali il manifatturiero, l’agroalimentare, il chimico e il lapideo.

“La situazione è ormai insostenibile – dichiara il Direttore Generale di Confindustria Sardegna Andrea Porcu –. Le imprese sarde stanno pagando un prezzo altissimo per una normativa che, pur perseguendo un obiettivo condivisibile come la sostenibilità ambientale, si sta traducendo in un effetto distorsivo, che colpisce in modo sproporzionato il nostro tessuto produttivo.”

In un report tecnico trasmesso alla Regione, Confindustria Sardegna ha evidenziato come l’applicazione della Direttiva ETS, sommata ai nuovi oneri legati al “Fuel EU Maritime”, abbia già determinato in alcuni casi aumenti fino al 30% del costo complessivo del trasporto marittimo.

“Chiediamo che vengano urgentemente individuate – prosegue Porcu – soluzioni strutturate e misure compensative che, nel rispetto del principio di insularità riconosciuto, garantiscano una reale continuità territoriale delle merci da e per la Sardegna.”

Confindustria Sardegna auspica che la Regione possa farsi portavoce in Europa di un’esigenza non più rinviabile, a tutela del futuro produttivo e occupazionale dell’isola.

CONFINDUSTRIA SARDEGNA INCONTRA IL VICEPRESIDENTE UE RAFFAELE FITTO

Bruxelles, 15 aprile 2025 - Si è svolto oggi un incontro estremamente positivo presso la sede della Commissione Europea con il Vicepresidente esecutivo Raffaele Fitto, il Presidente della IX Commissione della Camera dei Deputati, On. Salvatore Deidda, e i rappresentanti di Confindustria Sardegna, il Presidente Maurizio De Pascale e il Direttore Generale Andrea Porcu, insieme ai rappresentanti di Confindustria Sicilia, Gaetano Vecchio e Maria Cristina Busi Ferruzzi.

Il confronto ha rappresentato, da una parte, un'importante occasione per approfondire le criticità del trasporto marittimo, in particolare il marcato incremento delle tariffe per il trasporto delle merci – una questione più volte sollevata da imprenditori, autotrasportatori e passeggeri. Su questo fronte, sono attualmente in fase di valutazione diverse proposte che puntano a coniugare l’obiettivo della decarbonizzazione con le specifiche esigenze delle isole.

Dall’altro lato, l’incontro ha permesso di evidenziare - ancora una volta - l’esigenza di dare concretezza al principio di insularità riconosciuto in Costituzione attraverso una nuova strategia del Mediterraneo. 

Il Vicepresidente Fitto, con il consueto approccio pragmatico e orientato alla concretezza, ha anticipato che è in fase di definizione una strategia complessiva dedicata alle isole.

Confindustria Sardegna ringrazia l’On. Salvatore Deidda per il suo forte impegno nel sostenere le istanze delle imprese Sarde sul problema ETS, a livello nazionale e presso la Commissione Europea.

ROBERTO CESARACCIO ELETTO ALLA GUIDA DELLA PICCOLA INDUSTRIA DELLA CONFINDUSTRIA SARDEGNA

Cagliari, 28 marzo 2025 -  È l’Ing. Roberto Cesaraccio il nuovo presidente del Comitato regionale della Piccola Industria della Confindustria Sardegna, la componente del sistema Confindustria che ha lo scopo di tutelare e contribuire al progresso e alla crescita delle piccole industrie per lo sviluppo economico e sociale del Paese. Cesaraccio, già presidente della Piccola Industria della Confindustria Centro Nord Sardegna, è stato eletto all'unanimità alla carica regionale dal Consiglio riunitosi questa mattina.

Laureato in Ingegneria Gestionale all'Università di Pisa, Roberto Cesaraccio, classe 1981, è amministratore unico della Società Studio CS srl, con sedi a Olbia e Nuoro. La società opera nel campo della Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro e fa parte del Gruppo Sgrò avente sedi in tutta Italia.

Alla carica di vicepresidente è stato eletto Matteo Baire, dell’azienda Autolinee Baire e presidente della Piccola Industria della Confindustria Sardegna Meridionale, che coadiuverà il Presidente Cesaraccio nel corso del suo mandato.

La Piccola Industria contribuisce a fare proposte per l’affermazione di imprese sempre più innovative, internazionalizzate, sostenibili e competitive e di un contesto favorevole al raggiungimento di tali scopi.

Tra le priorità delineate dal nuovo Presidente per i prossimi quattro anni figurano il progetto Einstein Telescope, che rappresenta un'importante opportunità ma richiede competenze specifiche e investimenti in infrastrutture, anche attraverso lo sviluppo delle Reti d’Impresa. Un altro obiettivo strategico riguarda l’adozione di iniziative per ridurre la distanza tra l’offerta formativa del sistema educativo e le competenze richieste dalle imprese sarde, affrontando le crescenti difficoltà nel reperire figure professionali adeguatamente formate. Queste iniziative mirano a rafforzare il tessuto industriale regionale, promuovendo una crescita sostenibile e competitiva delle piccole imprese in Sardegna.


CONFINDUSTRIA SARDEGNA PRESENTA LA QUARTA EDIZIONE DEL TENDER LAB: FORMAZIONE PER LA PARTECIPAZIONE DELLE PMI AGLI APPALTI INTERNAZIONALI

Cagliari, 27 marzo 2025 - Confindustria Sardegna, nell’ambito del progetto Enterprise Europe Network, con il patrocinio della Regione Sardegna. in collaborazione con Agenzia ICE, Sardegna Ricerche e OICE – Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico-scientifica, organizza per la prima volta in Sardegna, il 2 e 3 aprile 2025, la quarta edizione di "Tender Lab – In Gara con Noi", importante iniziativa di formazione volta a supportare le imprese nell’accesso alle gare d’appalto internazionali.

L’evento, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e da Agenzia ICE, sarà articolato in due giornate e si terrà presso Sa Manifattura, in Viale Regina Margherita 33, Cagliari.

Il Tender Lab nasce con l’intento di fornire alle PMI gli strumenti tecnici e strategici necessari per competere nei bandi promossi da Organismi Internazionali, Banche Multilaterali di Sviluppo e autorità pubbliche. Il percorso formativo approfondirà diversi settori chiave, tra cui energia, agribusiness, digitalizzazione, gestione delle risorse idriche, sviluppo urbano, estrazione mineraria e bonifiche ambientali.

Durante le sessioni di lavoro verranno esaminati i finanziamenti disponibili attraverso istituzioni di rilievo mondiale come Banca Mondiale, African Development Bank, Asian Development Bank, Interamerican Development Bank ed European Bank for Reconstruction and Development, responsabili di progetti multimiliardari in numerosi ambiti industriali.

L’iniziativa è rivolta a manager aziendali, responsabili ufficio acquisti e gare, business development manager, consulenti aziendali, project manager e altre figure strategiche per l’internazionalizzazione d’impresa.

La partecipazione è gratuita, previa iscrizione obbligatoria entro il 31 marzo. 

CONFINDUSTRIA SARDEGNA E INAIL SARDEGNA PRESENTANO IL WEBINAR “IL NUOVO BANDO ISI. CONTRIBUTI PER INVESTIRE IN SICUREZZA”

Cagliari, 24 marzo 2025 - Confindustria Sardegna e la Direzione Regionale INAIL Sardegna annunciano l’organizzazione del webinar “Il nuovo bando ISI. Contributi per investire in sicurezza”, in programma per martedì 26 marzo alle ore 11:00. L’iniziativa si propone di approfondire le novità del Bando ISI INAIL 2024, che rinnova il sostegno alle PMI che scelgono di investire in prevenzione per migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

Durante il webinar, gli esperti dell'INAIL Sardegna illustreranno le opportunità offerte dall’Avviso pubblico ISI 2024, fornendo informazioni utili alle imprese destinatarie della misura. A supporto delle imprese interessate sarà attivato lo sportello informativo Bando ISI INAIL 2024, messo a disposizione da Confindustria Sardegna con referenti presenti su tutto il territorio.

Porteranno i saluti Alfredo Nicifero, Direttore Regionale INAIL Sardegna, e Andrea Porcu, Direttore Generale Confindustria Sardegna. Seguiranno gli interventi di Gian Franco M. Spanu, Vicario Direttore Regionale INAIL Sardegna, Francesco Di Gangi e Gabriele Spadaccino, entrambi esperti di Consulenza Tecnica Salute e Sicurezza di INAIL Sardegna. Al termine delle presentazioni, sarà dedicato uno spazio alle domande e risposte prima della conclusione dell’evento.

La partecipazione è libera e gratuita, previa iscrizione 

CONFINDUSTRIA SARDEGNA: LEGGE DI STABILITÀ STRUMENTO FONDAMENTALE PER LE IMPRESE INDUSTRIALI DELL'ISOLA

Cagliari, 20 marzo 2025 - Confindustria Sardegna ha preso parte all’audizione presso la Terza Commissione permanente del Consiglio Regionale nell’ambito dell’iter di approvazione del Disegno di Legge di Stabilità 2025. L’Associazione ha illustrato le proprie proposte e osservazioni, ponendo l’accento sulla necessità di un piano strategico che sostenga il comparto produttivo sardo, con un’attenzione particolare alla competitività e attrattività delle imprese industriali.

 

In un contesto economico globale in rapida evoluzione, segnato da tensioni geopolitiche e dinamiche di mercato sfavorevoli, diventa sempre più urgente adottare misure strutturali in grado di favorire una crescita sostenibile e duratura per il tessuto produttivo regionale. Oltre all’annosa questione dei costi energetici, tra le criticità più rilenti evidenziate, emergono l’aumento dei costi del trasporto merci, aggravati dall’applicazione della normativa europea ETS (Emission Trading System), e la bassa attrattività dell’isola per le produzioni manifatturiere.

Per sostenere le imprese in questa fase complessa, è necessario mettere in campo misure mirate e strutturate che agiscano in sinergia, prevedendo politiche compensative per mitigare almeno in parte i nuovi oneri e dando finalmente attuazione, con la massima urgenza, alla continuità territoriale delle merci. Un’esigenza ormai imprescindibile non solo per la competitività, ma in alcuni casi per la stessa sopravvivenza delle aziende sarde che operano con i trasporti via mare.

La Legge di Stabilità 2025 si configura così come un’opportunità strategica per consolidare il ruolo dell’industria e del settore produttivo, essenziali per l’economia dell’Isola. È indispensabile creare condizioni favorevoli per stimolare l’attrattività del territorio e garantire la tutela dell’occupazione, così da favorire una crescita sostenibile e inclusiva.

 

«Ci pare che la Legge di Stabilità 2025 delinei una visione di sviluppo per la Sardegna» ha dichiarato Antonello Argiolas, Presidente Confindustria Sardegna Meridionale «Le aziende sono pronte a fare la loro parte, ma è indispensabile un contesto adeguato per attrarre investimenti e creare nuove opportunità di crescita e occupazione.»

Confindustria Sardegna continuerà il confronto con le istituzioni regionali affinché le istanze del mondo produttivo siano pienamente considerate nell’iter di approvazione della manovra finanziaria.

CONFIDUSTRIA SARDEGNA IN AUDIZIONE COMMISSIONE SANITÀ: COLLABORAZIONE PUBBLICO-PRIVATO PER GARANTIRE ASSISTENZA AI CITTADINI

Cagliari, 29 gennaio 2025 - Confindustria Sardegna, in rappresentanza del settore della sanità privata, nei giorni scorsi ha preso parte alle audizioni indette dalla Commissione Sanità del Consiglio Regionale, offrendo il proprio contributo al dibattito sulle misure urgenti di adeguamento del sistema sanitario regionale delineate dal DL n. 40.

 

Intervenire in questo ambito è sempre una sfida complessa. Con questa consapevolezza e con senso di responsabilità, Confindustria Sardegna sottolinea come la valorizzazione delle strutture private, formate da realtà che investono costantemente in innovazione e competenze, sia un passo fondamentale per sostenere un processo di riorganizzazione orientato alla qualità e alla puntualità delle prestazioni, guardando sempre al prioritario interesse dei pazienti. 

Con l’apporto delle tecnologie, della ricerca e delle professionalità delle strutture private è possibile perseguire, insieme all’imprescindibile articolazione del sistema pubblico, l’obiettivo condiviso di migliorare costantemente i servizi sanitari offerti e superare le attuali criticità.

 

Confindustria Sardegna, con particolare riferimento ad alcuni articoli del DL 40, auspica che il perseguimento di azioni quali la garanzia dei LEA e la rete ospedaliera territoriale sia accompagnato e sostenuto dalla erogazione delle necessarie risorse aggiuntive e dalla valorizzazione delle strutture accreditate presenti anche nei contesti più “periferici” della nostra regione.

Confindustria Sardegna lancia l’allarme: l’incremento dei costi del trasporto via mare mette a rischio tutto il sistema produttivo dell’isola


Cagliari, 28 gennaio 2025 - Confindustria Sardegna ribadisce la gravità e insostenibilità dei costi del trasporto merci da e per la Sardegna a seguito dell’applicazione della direttiva comunitaria ETS (Emission Trading System) che, entrata in vigore già dal 1° gennaio 2024, prevede un ulteriore significativo incremento a partire dal corrente mese di gennaio 2025.

 

L'adozione di tale misura, inizialmente pensata dalla UE per contrastare l’impatto ambientale del settore navale, sta di fatto determinando un aumento dei costi di trasporto via mare con conseguenze disastrose per tutte le imprese sarde, fortemente penalizzate dalla condizione di insularità sia per gli approvvigionamenti delle merci che, soprattutto, per l’esportazione delle proprie produzioni nei mercati esterni.

Ѐ del tutto evidente che, applicato in questo modo, il meccanismo dell’ETS ha come unico effetto quello di determinare una inaccettabile condizione di disparità per le produzioni sarde rispetto a quelle delle altre regioni UE, con una conseguentemente perdita di competitività, causata da fattori esterni alla gestione delle imprese, che potrebbe rivelarsi irreversibile.

Dalle ultime comunicazioni ricevute dalle società di trasporto, gli aumenti per questo primo trimestre del 2025 stanno causando un incremento delle tariffe delle tratte marittime pari a circa il 30% del costo totale del nolo. Per la linea Olbia - Livorno, ad esempio, l’incremento è di 197,20€, mentre sulla tratta Cagliari - Livorno è di 217,60€.

Il meccanismo di tassazione raggiungerà il suo apice nel 2026, quando le compagnie marittime dovranno coprire il 100% delle emissioni, con conseguente ribaltamento della tassazione ETS sul comparto produttivo isolano.

«Questo scenario rischia di compromettere la competitività di tutto il sistema industriale e manifatturiero dell’isola» - affermano Maurizio De Pascale, Presidente di Confindustria Sardegna, Antonello Argiolas, Giovanni Bitti e Achille Carlini, Presidenti delle Associazioni territoriali degli Industriali - «È fondamentale intervenire con urgenza per evitare che questa situazione porti al collasso totale delle nostre aziende».

Confindustria Sardegna, in stretto raccordo con le Associazioni territoriali degli industriali, ha già promosso delle iniziative di coinvolgimento e sollecitazione delle Istituzioni regionali e nazionali.

La situazione è tale da rinnovare una richiesta di intervento urgente alle competenti Istituzioni affinché vengano adottati quei correttivi per mitigare ed assorbire gli aumenti dei costi di trasporto sostenuti dalle imprese sarde, oramai sempre più penalizzate e costantemente messe a dura prova dalle annose questioni che ne minano da anni i livelli di competitività costruiti con fatica, impegno e innovazione.

Ѐ questa l’occasione di fare valere in tutte le sedi la condizione di insularità della nostra regione, nobile principio che, come noto, ancora attende la tanto auspicata applicazione.

Confindustria Sardegna: la fine della “Decontribuzione Sud” impone interventi immediati per garantire competitività e sviluppo 

Cagliari, 10 dicembre 2025 - Negli ultimi anni, la Sardegna si è dimostrata parte integrante del rinnovato dinamismo che ha caratterizzato il Mezzogiorno: gli indicatori economici relativi al PIL, agli investimenti e all’occupazione hanno evidenziato segnali incoraggianti, a conferma dell’esistenza di un potenziale di sviluppo che deve essere sostenuto e valorizzato.

In tale contesto, la normativa Decontribuzione Sud si è rivelata uno strumento cruciale per il tessuto produttivo dell’Italia meridionale, impegnato a fronteggiare le sfide legate al PNRR, agli effetti delle crisi pandemiche, energetiche e belliche; e particolarmente significativo per le imprese sarde, già gravate da note diseconomie strutturali che ne ostacolano la competitività.

 

Confindustria Sardegna, in sinergia con Confindustria Nazionale, manifesta profonda preoccupazione per la cessazione della misura con la Legge di Bilancio e sottolinea l’urgenza di definire un nuovo intervento che ne preservi l’efficacia. «La Sardegna, come il resto del Mezzogiorno, non può permettersi un vuoto di interventi a sostegno delle imprese e dell’occupazione – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Sardegna Maurizio De Pascale – La Decontribuzione sud è sicuramente uno dei motivi che hanno consentito non solo la tenuta dell'occupazione in un momento drammatico come quello pandemico, ma anche il suo allargamento, facendo entrare forze giovani e soprattutto locali. Come Confindustria Sardegna chiediamo un’azione tempestiva per garantire la continuità del sostegno alle nostre imprese, indispensabile per mantenere competitività e tutelare il lavoro in un territorio che soffre di specificità geografiche e strutturali».

Il nuovo Fondo istituito dalla normativa nazionale può rappresentare una base utile, grazie all’orizzonte temporale di cinque anni che favorisce pianificazioni di medio periodo. Tuttavia, è essenziale che la misura sia concepita per rispondere alle reali esigenze dei territori. Risulta quindi indispensabile un dialogo immediato con l’Unione Europea affinché il negoziato consenta l’entrata in vigore del nuovo intervento già dal 1° gennaio 2025, senza soluzione di continuità rispetto alla cessazione della normativa Decontribuzione Sud.

 

La Sardegna necessita di un impegno chiaro e mirato: occorre promuovere il rilancio delle filiere produttive, incentivare l’innovazione, rafforzare le esportazioni e trattenere i giovani e i talenti, in particolare nelle zone interne, per contrastare la grave crisi demografica che colpisce il territorio.

Tali interventi dovranno essere pienamente integrati nella strategia della ZES Unica, nelle misure previste dalla Transizione 5.0, nelle politiche di sostenibilità ambientale e nel mirato utilizzo delle risorse del PNRR, oltre che nella programmazione europea di competenza regionale, con particolare attenzione al comparto industriale e manifatturiero su cui la nostra regione sconta un gap competitività importante, connesso anche ai vincoli di insularità. 

Elezioni regionali Sardegna 2024/2029


PER UNO SVILUPPO PARTECIPATIVO

La proposta di un Metodo per i cinque anni di governo della Sardegna

 

SINTESI PER CONFERENZA STAMPA

 


UNA REGIONE CHE ASCOLTA LE RAPPRESENTANZE IMPRENDITORIALI

 

 

CONFINDUSTRIA SARDEGNA chiede che vi sia finalmente una vera partecipazione degli attori economici nell’intero quinquennio di legislatura. Non può essere sufficiente la delega ed il confronto ristretto al solo momento elettorale, con successivi incontri saltuari e pletorici meramente formali nell’esercizio del mandato. L’esperienza delle ultime legislature regionali ha ampiamente dimostrato come risulti altrimenti notevole la distanza tra i proponimenti degli schieramenti vincitori della competizione elettorale, le aspettative comunque generate ed i risultati poi concretamente conseguiti.


LA RESPONSABILITA’ DI PARTECIPARE

Per partecipare occorre però condividere modalità trasparenti di interpretazione della corretta attività di lobbyng, in particolare delle rappresentanze imprenditoriali, il cui contributo di idee, proposte, segnalazioni e sollecitazioni su temi e problemi, deve essere visto come un valore funzionale ed essenziale per la migliore azione amministrativa a vantaggio complessivo della comunità.


Il METODO

La prima proposta di Confindustria Sardegna per la legislatura 2024/2029 attiene al METODO. Serve l’impegno ad un confronto vero, costante e strutturato, per tutti i prossimi cinque anni - sia sulla strategia complessiva della politica regionale che sulle tematiche specifiche e di comparto, tra il Governo regionale e la rappresentanza delle imprese.

Almeno 4 incontri annuali per ciascun ambito tematico con il Presidente ed i diversi Assessorati.


AVERE UNA VISIONE

Una azione politica e di governo di cinque anni evidentemente non è idonea ad affrontare e risolvere in un arco temporale così ristretto i molteplici problemi, vecchi e nuovi, propri della Sardegna o derivanti dal contesto nazionale ed internazionale. Occorre una visione che non venga ignorata o periodicamente rimessa in discussione, per non depauperare risorse economiche, umane e ambientali sempre più rare.

La Sardegna ha un gravissimo problema di denatalità ed invecchiamento della propria popolazione, connesso alla dispersione ed emigrazione dei pochi giovani, allo spopolamento delle zone interne.

L’autonomia e lo sviluppo della Sardegna passano attraverso un rapporto forte, negoziale, competente e leale con la governance europea e nazionale, priva di velleitarismi o subalternità, mediante una equilibrata lettura del processo di riforma complessiva del federalismo, con riferimento alla nuova interpretazione del regime di specialità della regione, alla declinazione del principio di insularità ed alla assegnazione, ripartizione e spesa delle risorse pubbliche che consentano un reale riequilibrio.

La Sardegna ha bisogno di una forte infrastrutturazione e connessione interna ed esterna, di una nuova legge urbanistica e di governo del territorio, della specializzazione e modernizzazione di agricoltura e agroindustria, di una organica politica di marketing turistico, della valorizzazione del potenziale ambientale e culturale, dell’equilibrio e dell’indipendenza energetica, di una istruzione potente per la crescita delle competenze tecniche e professionali, dell’incremento qualitativo e dimensionale delle imprese.

Le risorse disponibili per lo sviluppo della Sardegna nel quinquennio 2024/2029 tra fondi europei, nazionali e regionali (POR, FESR, FSE, JTF, Fondo Sviluppo e Coesione, PNRR, etc.), sono stimabili in oltre 10 miliardi di euro. Occorre cogliere l’opportunità!

La rigenerazione sociale, per Confindustria Sardegna, dipende dalla rigenerazione economica dell’isola, cioè dalla sua capacità di produrre reddito attraverso l’impresa ed il lavoro, piuttosto che avvilupparsi all’interno di estemporanee logiche assistenziali e redistributive altrimenti votate ad inaridirsi nel medio-breve periodo.


L’IMPORTANZA DELL’INDUSTRIA

L’industria negli ultimi decenni è stata progressivamente rimossa dalle politiche di sviluppo e dal vocabolario politico e mediatico della Sardegna.

Oggi ridotta all’8,7% del PIL Sardegna contro il 12,4% delle altre regioni del mezzogiorno e del 20% dell’Italia.

L’industria è invece fondamentale per generare reddito e professionalità, dando e traendo linfa dall’innovazione e dalla ricerca, creando relazioni sinergiche con i centri di competenza e le università, divenendo elemento di relazione internazionale e attrattore locale di sviluppo e sostenibilità demografica.

Riavviare quindi una moderna politica industriale che nel valorizzare e salvaguardare il patrimonio produttivo esistente favorisca la crescita e l’attrazione di nuove attività ed iniziative.

Per questo dobbiamo promuovere: la costituzione di una specifica Mission per l’Industria, il rilancio di una politica degli incentivi efficace e competitiva, una incisiva efficienza amministrativa, la razionalizzazione delle aree di insediamento produttivo, la salvaguardia della specialità e la positiva esperienza maturata in Sardegna dalla ZES, un affidabile rapporto pubblico/privato, l’investimento in competenze.

 

SCIOGLIERE I NODI CHE IMPEDISCONO LO SVILUPPO: ENERGIA, TRASPORTI E INFRASTRUTTURE

 

ENERGIA. Entro i primi mesi del 2026 si deve pervenire alla realizzazione, completamento e operatività della Metanizzazione della Sardegna. Occorre aggiornare il Piano Energetico e Ambientale Regionale (PEARS), dando priorità alle rinnovabili funzionali alle attività produttive; negoziare la vocazione localizzativa e le compensazioni per le FER; potenziare le reti di trasmissione e distribuzione; valorizzare gli hub dei siti industriali ed il sistema delle imprese dell’indotto; rafforzare le competenze tecniche e governance RAS in materia energetica, promuovere le Comunità Energetiche.

TRASPORTI. La continuità territoriale aerea e marittima, merci e passeggeri, interna ed esterna è la precondizione della sostenibilità e dello sviluppo. Occorre in primo luogo potenziare fortemente la struttura tecnico/ingegneristico/giuridica della Regione di supporto per le tematiche trasportistiche. Ciò è fondamentale per essere all’altezza della complessità dei dossier e della loro trattazione e negoziazione in ambito nazionale ed europeo con le istituzioni governative, oltre che con i players coinvolti (hub portuali e aeroportuali, vettori aerei, armatori, trasportatori, imprese e utenti, etc.) e gli stakeholders interessati.

Il comparto richiede inoltre un Osservatorio statistico trasportistico che raccolga dati di consuntivo e di tendenza per un adeguato monitoraggio ed una efficace programmazione e negoziazione/trattazione dei dossier.

Per quanto attiene ai trasporti marittimi è necessario rivalutare congruità e sostenibilità tariffaria, di frequenza e di qualità di servizio delle principali tratte di collegamento da e per i principali hub portuali, equilibrando tratte in regime di libero mercato e tratte che necessitano di oneri di servizio pubblico, come la reintroduzione trisettimanale della Cagliari/Genova, per rispondere ad esigenze ambientali e di sicurezza.

Interventi specifici anche compensativi vanno negoziati in riferimento alla entrata in vigore della Direttiva per l’inserimento del trasporto marittimo nel sistema per lo scambio delle quote di emissione dell'UE (EU ETS - Emission Trading System) per il trasporto marittimo.

L’accessibilità interna della Sardegna è fortemente condizionata dalle note carenze. Un complesso di dotazioni che pone la Sardegna, secondo uno studio Uniontrasporti di Unioncamere intorno al 50% dell’indice medio infrastrutturale nazionale. Serve un Piano per l’accelerazione realizzazioni e conclusione lavori opere commissariate, in corso e programmate, unitamente alla semplificazione e allo snellimento procedurale evitando ridondanze e duplicazioni.

Per quanto attiene ai sistemi di continuità territoriale aerea, questi appaiono instabili, inadeguati e datati, non idonei per frequenza e costi di collegamento ad offrire quelle condizioni di equità ed affidabilità necessarie, oltre che per i cittadini sardi, per le economie produttive e del turismo. Importante per la competitività l’abolizione della tassa addizionale comunale d’imbarco. Occorre che sul tema vi sia una forte integrazione di risorse compensative nazionale, considerate anche le rilevantissime sproporzioni delle allocazioni pro capite del sistema spagnolo e francese. Per quanto riguarda gli ambiti rimessi al libero mercato ed alle low cost risulta evidente il vantaggio che potrebbe derivarne, oltre che in termini complessivi di efficienza, nei rapporti e nelle interlocuzioni negoziali con i vettori, da una attività sinergica e coordinata tra le diverse strutture aeroportuali della Sardegna. Così come dall’auspicato moderno raccordo stradale e ferroviario tra i tre hub portuali ed aeroportuali.

Di particolare rilievo, anche in riferimento agli sfavorevoli andamenti metereologici, il comparto idrico, nei molteplici profili della programmazione, progettazione e realizzazione delle opere, della loro gestione e manutenzione, della disponibilità, qualità e costi, anche per la competitività delle attività produttive che colpisce trasversalmente tutti i comparti (industriale, turistico, agricolo, allevamenti, etc.).

 

INDUSTRIA DEL TURISMO

Certamente strategico assegnare una nuova centralità al Turismo nei programmi della Regione con obiettivi in termini di crescita del Pil del settore e di sinergia con altri rilevanti e correlati ambiti (patrimonio culturale, ambiente, artigianato, agricoltura). Fondamentale in tal senso la visione trasversale tra i diversi Assessorati con un massimo raccordo funzionale tra quelli dei Trasporti e del Turismo la cui correlazione è stata fino ad oggi assolutamente insufficiente.

Tra i principali punti di attenzione, oltre ad una imprescindibile accessibilità reale, affidabile, programmabile, ampia e competitiva, la realizzazione dell’Osservatorio del Turismo (non esclusivamente per dati sugli arrivi ma per la misurazione in tempo reale degli effetti delle azioni implementate anche mediante la valorizzazione delle potenzialità digitali), il nuovo approccio sistemico al marketing (per elevare il target – maggiore Pil minore consumo ambientale- e per competere approcciando correttamente i diversi mercati e segmenti di interesse), la coordinata governance territoriale e alfabetizzazione turistica, l’efficace comunicazione, la coerente programmazione e promozione degli eventi, la formazione mirata e qualificata per gli addetti del comparto.



ALLEGATI:

Slide

Position Paper esteso